INTUITIVE EATING RULE 10

intuitive eating

 

Onora la tua salute con un’alimentazione gentile.

Con il percorso dell’intuitive eating abbiamo capito che non può esserci un “giudizio morale” sul cibo.

Non esistono cibi migliori o peggiori, ogni piatto -in sé-  ha un valore per questo l’ultima regola chiude perfettamente il senso e il significato intrinseco dell’IE ovvero: onora la tua salute con un’alimentazione gentile, ovvero le scelte alimentari che facciamo devono fare bene al corpo…e all’animo.

In parole povere, la salute autentica si basa sulla cura dei propri bisogni individuali e sull’utilizzo di linee guida nutrizionali per fare scelte alimentari soddisfacenti e consapevoli. Con questa prospettiva, le scelte alimentari sono radicate più nella cura del sé -fisico e psichico- piuttosto che nell’autocontrollo: la mentalità della dieta. E sempre seguendo questa direzione gentile, quando intendiamo il cibo come un aspetto piacevole della nostra vita piuttosto che qualcosa da controllare e temere, eliminiamo una quantità significativa di stress con evidenti e conseguenti risultati positivi per la nostra salute. Inoltre tanto più ci concentriamo su peso, pesi e misure, quanto più rischiamo di non ascoltare pienamente il nostro corpo per questo le nostre scelte alimentari devono radicarsi nella cura di sé e non fondate sull’autocontrollo.

Interroghiamoci sul vero significato di Salute.

 

Fare scelte “salutari” significa curare i propri bisogni individuali utilizzando linee guida nutrizionali per fare scelte alimentari soddisfacenti e consapevoli, come già scritto, concentrarsi più sulla cura del sé e non sull’autocontrollo, né applicando giudizi morali sul cibo. Soprattutto nutrirsi a sufficienza è la prima e più importante considerazione da fare nell’ambito dell’alimentazione! Per questo bisogna dimenticarsi di peso, pesi e giudizi vari perché avere poche energie per vivere appieno il nostro corpo e la nostra vita può accadere anche a chi ha forme più morbide. L’obiettivo è quindi quello di sviluppare una comprensione sugli alimenti e i nutrienti che ci permetteranno di ottenere la massima soddisfazione fisica e mentale dall’esperienza del cibo, una comprensione che non è solo tecnica ma, appunto, esperienziale, personale, emotiva.

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Adeguatezza, equilibrio, varietà e individualità sono i quattro pilastri sui quali possiamo fondare la nostra alimentazione gentile.

L’Adeguatezza: dobbiamo mangiare abbastanza perché altrimenti il nostro corpo si concentrerà più sulla sopravvivenza che il vivere appieno! E soprattutto, si stressa. Ciò può comportare una serie di conseguenze indesiderate, come una digestione difficoltosa, un metabolismo che non sa bene che deve fare, infiammazioni ed altre amenità che possono accadere nel caso in cui “manchi il carburante adeguato”.

L’Equilibrio: non consiste nel compensare i cibi “cattivi” con quelli “buoni”, ma significa incorporare tutti i macronutrienti essenziali poiché sono loro che svolgono tutti ruoli unici ed essenziali per il nostro corpo. Quando combiniamo carboidrati, proteine ​​e grassi in un pasto, questo equilibrio ci fornirà i livelli di energia più giusti e, soprattutto, un’esperienza alimentare appagante. Questa ovviamente non è una regola, ma una consapevolezza, un sentire che…se ci ascoltiamo bene, ci chiede anche il nostro corpo.

Varietà: Esistono così tanti micronutrienti diversi al mondo! E ogni alimento offre una combinazione diversa di questi micronutrienti. Il modo migliore per assicurarci questo tesoro è? Variare, ovviamente! La mentalità della dieta ci fa gravitare sempre sulle stesse cose, mentre con un approccio intuitivo è più facile essere creativi, sperimentare, godersi cibi che attirano la nostra curiosità!

L’individualità: prendersi cura di sé in modo salutare, la salute, significa anche che sia perfettamente normale mangiare cose che ci fanno sentire bene. Abbiamo il diritto di assaporare i nostri piatti senza sensi di colpa o giudizio, onorare il nostro stomaco pieno rifiutando una seconda porzione oppure goderci un’ altra fettina senza dover chiedere scusa e indipendentemente da ciò che gli altri hanno da dire.

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